Il viaggio “organizzato” non è mai etico, neanche il Viaggio Etico Organizzato in piccoli gruppi, secondo noi, lo è.
Il viaggio è personale, l’esperienza è personale, il rapporto con gli “altri” è personale. Anche il confronto tra le
Culture non può che essere personale.
Nel periodo in cui sarete fuori dal vostro Paese abbandonerete, necessariamente, le vostre abitudini. Farete esperienze
che non possono (non devono) essere mediate (e inquinate) da una presenza di Gruppo. Soprattutto di un gruppo improvvisato attraverso
il quale dovreste filtrare sensazioni ed esperienze.
Il Viaggiatore Etico, interessato alla vita Socio-Culturale di un Paese, non è il turista che improvvisa il viaggio secondo i consigli
(e la convenienza) dell’agenzia turistica
o del tour operator (per quanto Etico).
Vi forniamo comunque una serie di
di associazioni che si occupano di Turismo Etico, Solidale e Sostenibile.
Con tale elenco, in rigoroso ordine alfabetico, non intendiamo fornire, alle varie associazioni, alcuna patente di serietà e corretezza.
In questo nuovo settore del mercato turistico convivono ormai associazioni di provata esperienza e serietà assoluta e pseudo-associazioni nate solo
per sfruttare economicamente il nuovo "filone".
Se la vostra scelta sarà per questo tipo di viaggio, vi suggeriamo la lettura della
che trovate sul Sito
del AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
A parte alcune vere e proprie "perle", come:
-l'obbligo per l'Organizzatore di "previlegiare alloggi, ristoranti, strutture, trasporti compatibili con l'ambiente (per presenza di depuratori,
corretto smaltimento dei rifiuti, risparmio energetico) che possono permettersi solo i paesi ricchi e industrializzati
-e il fatto che, mentre "l'utente deve chiedere la trasparenza del prezzo, per sapere quale percentuale del prezzo finale rimane alle comunità
ospitanti", ci si guarda bene dal ribaltare il concetto in un uguale obbligo da parte dell'Organizzatore,
si tratta di un'insieme di regole alquanto condivisibili.
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