Capo VerdeSocietà - Religione - Famiglia
Società
Il popolo capoverdiano è un popolo pacifico. Capo Verde non ha mai visto un conflitto armato sul
proprio territorio (a parte sporadiche e territorialmente contenute insurrezioni popolari). Anche
la guerra di liberazione si è svolta integralmente sul territorio dell'attuale Guinea Bissau.
L'eroe popolare di cui i capoverdiani vanno giustamente fieri, Amilcar Cabral, era nato in Guinea
Bissau seppure da genitori capoverdiani. E in Guinea Bissau è morto, ucciso da un suo amico di partito,
secondo i canoni della più bieca opportunità politica.
Poiché, quando sbarcarono i portoghesi, le isole erano completamente disabitate
la nascita della popolazione creola si può datare intorno al 1462.
Bianchi provenienti dal Portogallo, e schiavi neri provenienti dall'Africa misturarono le loro razze.
Naviganti, avventurieri, commercianti, ebrei, prostitute, galeotti, schiavi e uomini
liberi trovarono in queste terre un luogo in cui dovevano necessariamente convivere.
La lingua Creola (Kriolu) nacque dalla necessità di comunicare fra questa gente di provenienza
e classe sociale eterogenea. Una sorta di dialetto con parole prese in prestito alle lingue
d'origine e subito storpiate a seconda dell'etimo di base di ciascuno.
Passato il periodo della schiavitù, con il carico di disperazione e morte che trascinò con sé,
le isole, poco produttive per la madrepatria, furono abbandonate a se stesse.
Continuarono, incalzanti, i lunghi e ripetuti periodi di carestia e di fame, principalmente dovuti
alla ricorrente siccità (quando la causa non erano cavallette e malattie). Si calcola che
tra il 1583 e i primi decenni del '900 la popolazione sia stata più volte decimata, con punte sino
al 40% negli ultimi anni dell''800.
E' il periodo delle prime migrazioni di massa, verso l'Europa ma, soprattutto, verso gli Stati Uniti.
Le baleniere nordamericane trovano conveniente assoldare personale capoverdiano (abile, forte e a buon prezzo)
per i loro equipaggi.
Nei primi decenni del secolo scorso assistiamo al fenomeno dei "contratados". Il governo portoghese assolda
gran parte della popolazione, disperata per fame, con "contratti truffa" e la spedisce a lavorare in altre
colonie (S. Tomé e Angola) dove, in ragione del clima insalubre, molti trovano la morte.
Ma il fenomeno dell'emigrazione non si placa. Prima sono gli uomini a partire, lasciando vecchi, donne
e bambini ad attendere in patria. Più tardi anche le donne partono (per lo più verso l'Europa) e concetti come
"téra lonji" (terra lontana), "fora" (l'estero), "sodadi" (nostalgia)
e "morabeza" (intraducibile) diventeranno
a pieno titolo patrimonio della lingua, della cultura e della letteratura capoverdiana.
Il termine "morabeza", che abbiamo dichiarato intraducibile in italiano, può essere spiegato facendo ricorso
a quell'innamorato di Capo Verde che è il professor Alberto Sobrero:" ...è l'amore per la propria terra, la nostalgia
, l'immagine, il ricordo, quel che si porta dentro del proprio passato capoverdiano. Il ricordo della giovinezza,
della sofferenza, della gioia di tornare a casa ogni sera. La nostalgia del rumore del mare, la risata a scuola, la
paura di emigrare, la decisione, la speranza di guadagnare, di mandare i soldi a casa, di tornare.
Non si prova morabeza per un paesaggio o per un volto: quello è piuttosto il ricordo.
Morabeza è il sentimento che quel ricordo suscita, anche quando, dopo anni di emigrazione, il ricordo è
ormai tanto lontano. Si emigra con morabeza e morabeza è la certezza di un'isola lontana, in qualche
parte dell'oceano."
Oggi, si calcola che i capoverdiani che vivono all'estero siano più del doppio di quelli che vivono
nell'arcipelago.
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Religione
Tra l'85 e il 90% della popolazione è cattolica. Il restante viene suddiviso tra i
protestanti (la maggior parte) e le sette di ispirazione sincretica. Scarsa la
presenza di musulmani.
Furono i Francescani i primi ad arrivare, qualche anno dopo la scoperta. Seguirono i
Gesuiti circa 150 anni dopo. Nel XX secolo i Salesiani e, soprattutto, i Cappuccini,
ancora oggi presenti in tutte le isole.
Negli ultimi anni il Cattolicesimo pare perdere terreno nei confronti degli altri movimenti
di ispirazione cristiana. Non ci è dato sapere se ciò sia dovuto ad uno scollamento sociale o
alla compromissione politica del clero. Il dato certo è che prendono sempre più piede movimenti
religiosi prima inesistenti a Capo Verde (Igreja do Nazareno, Avventisti del Settimo Giorno, Mormoni,
Igreja dos Vencedores, Testimoni di Geova, United House of Prayer, Templo Maior, Racionalismo Cristiano ecc).
Nessun fondamentalismo e conflitto religioso ha mai fatto la propria apparizione a Capo Verde.
La tolleranza religiosa è assoluta.
Famiglia Due parole meritano i costumi sociali e l'organizzazione famigliare di Capo Verde.
A Capo Verde non esiste la famiglia come la intendiamo noi o, almeno, è molto rara.
Non è solo, ma anche, il fenomeno dell'emigrazione che ne ha minato le fondamenta. I principi cattolici,
il sacramento del matrimonio, la pudicizia e l'astinenza sono stati sempre interpretati, dai Capoverdiani, in
chiave decisamente tollerante e autonoma.
Troverete famiglie completamente composte da donne e bambini (nonne, zie, madri e figli), prodotto
sì dell'emigrazione ma anche dell'elevata irresponsabilità maschile.
Nonostante tutto, e comunque, questo tipo di società sopravvive grazie al forte senso di
coesione e solidarietà che il nucleo femminile sa trovare nella vita di tutti i giorni.
Troverete donne al lavoro al mercato, nelle campagne, nelle case. Le vedrete fare lunghe
code in attesa dell'acqua, trasportare ogni sorta di mercanzia sulla testa. Sono loro il
vero motore della società capoverdiana.
Capo Verde è un paese di giovani. L'età media della popolazione è di 28 anni. Il 41% ha meno
di 14 anni. La media di figli per donna fertile era 5 nel 2000 ed è scesa a 2,9 nel 2006 (nettamente al di sotto delle medie africane).
Oltre il 70% sono mulatti, il 28% neri africani, meno dell'1% bianchi europei.
Quasi irrilevante sino a qualche anno fà, il fenomeno droga (qualche spinello nelle grandi città) è in lento ma costante aumento, importato con
la "civiltà", il "progresso" e il turismo. Basso l'indice di AIDS.
In crescendo l'alcolismo (soprattutto birra e grogue) da fine settimana.
Nessun rischio per la sicurezza personale. Da usare cautela solo di notte, in luoghi isolati o poco illuminati,
a Praia (Santiago), a S.Maria (Sal)e a Mindelo (S.Vicente).
Tratto da www.cvfaidate.com
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